#libri: ai ferri corti di silvia costa




 

Quando anche in un libro "less is more".

Siccome io sono una ragazza fortunata (!!) ho avuto la possibilità di sfogliare in anteprima il libro di Silvia Costa.

#considerazioni: di copyrigth e dintorni




Il tempo -altrui- gratuito.

Questo è un post abbastanza estemporaneo.
Mi è -purtroppo- capitato di leggere uno scambio di messaggi in uno dei tanto luoghi virtuali dove noi, accanite sferruzzaiole, ci ritroviamo per farci le fusa.
L'argomento trattato era per l'ennesima volta il copyright sui modelli a pagamento.
Ora non vorrei farla troppo lunga ma, come ho già ripetuto altrove, non esiste un modo per pubblicare le spiegazioni o la traduzione di un modello a pagamento senza danneggiare la designer.
E se esistesse un modo, mi sembrerebbe comunque poco corretto.
Il lavoro altrui va rispettato, esattamente come noi pretendiamo che sia rispettato il nostro.
Oltretutto con la massa enorme di risorse gratuite disponibili in rete, che bisogno c'è di pubblicare spiegazioni o traduzioni coperte da diritti?
Su Ravelry e non solo, ci saranno un trillione di modelli splendidi e gratuiti.
Se vuoi proprio il modello pincopallo caccia 'sti tre, quattro, cinque euri e compralo.
Se non sai l'inglese non c'è bisogno di saperlo, scaricati uno dei tanti dizionari gratuiti (tanto per cambiare), con le traduzioni dei termini.
Se non c'è la tua taglia fatti due calcoli e modifica quella esistente, o modifica la tensione (dopo che hai acquistato regolarmente il pattern), oppure compra un modello in cui sia già inclusa la tua taglia.

Mi viene da pensare che per queste persone il tempo non abbia valore.
Evidentemente ne devono avere talmente tanto da pensare che quello altrui sia gratuito.
O semplicemente non lo considerano importante perché forse il loro pensano di sprecarlo e, non attribuendo valore al proprio, non ne attribuiscono valore neppure a quello di altre persone.
Ebbene no, il tempo è prezioso, e ognuno decide a cosa e chi dedicarlo.
E alle volte si decide anche di regalarlo.
Ma se accanto al tempo altrui c'è un prezzo, quel prezzo va pagato se se ne vuole usufruire.

Altrimenti armati di santa pazienza, fatti un campione, prendi la calcolatrice, prova, riprova, disfa, avvia, intreccia, riprova fino a quando non sarai soddisfatta.
E' pure divertente, non lo sapevi?


Pillole di saggezza: quello che tutti sanno che non si deve fare e che io ho fatto#01




Prima puntata:non asciugate mai i vostri capi alla luce diretta del sole.


Benvenute in questa nuova rubrica.
La mia carriera di knitter è punteggiata di progessi e di ricche soddisfazioni, ma anche di, passatemi il termine, "cacchiate" tremende.
Tutte le volte che ne combino una mi mangerei le mani, ma fra tutte le marachelle che combino ve ne è una categoria che mi fa venire voglia di autoflagellarmi in pubblico: è la categoria del "ma lo sanno tutti che non si fa".
Quelle cose che già mentre le state facendo (ma oramai è troppo tardi per fermarsi), pronunci mentalmente (e non ) autoimproperi e la parola "perchè" compare ad intermittenza nella testa.
Ecco io di queste cose qua ne ho fatte tante.
Tipo finire un cardigan, lavarlo delicatamente in pausa pranzo pregustandosi il momento in cui lo indosserete.
La sera, ovviamente.
Perchè è piena estate e asciugherà in un baleno.
Tanto lo lascio un oretta fuori, direttamente sotto il sole, vuoi mica che in un oretta....
Si, si scolorisce.
In piena estate (ma anche in inverno) NON fate come me, che ho pensato di stendere (in piano, per carità), un cardigan appena finito in pieno sole, che tanto figurati se sbiadisce, son quelle cose che scrivono per sicurezza nei "taccoletti" dei vestiti.
Beh...tempo zero mi ritrovo il cardigan a strisce.
Unico ridemio tingerlo di un tono più scuro(grazie coloreria italiana), ma purtroppo il filato (i capi vanno lavati a 60 gradi per fissare il colore), ne ha risentito un po', perdendo in morbidezza.
Quindi ecco, se vi viene in mente di compiere una furbata del genere, vi ho appena anticipato come andrà a finire.

Corsi 2012\13




E son soddisfazioni....

La scorsa settimana ho preparato il volantino per quelli che saranno i corsi 2012\13 e l'ho inoltrato ad una delle mie prime corsiste, che mi aveva chiesto di poterne organizzare uno nel suo comune, la quale lo ha subito molto diligentemente affisso in un luogo-evidentemente- molto idoneo, cioè il suo esercizio commerciale.
La sottoscritta invece si è degnata solo oggi (una settimana dopo) di pubblicizzare il corso nei suoi canali soliti (facebook e passaparola via mail).
Dopo aver raccolto le prime adesioni ho contattato la mia corsista e co-organizzatrice e ho scoperto che lei aveva già raccolto un numero di partecipanti sufficiente per avviare il modulo base.
Nel frattempo continuano a telefonarmi per avere informazioni sul corso, quindi a breve sarò costretta a chiudere le iscrizioni.
E si, son soddisfazioni.